Accumulo appunti, biglietti d'auguri, videocassette, candeline di compleanno usate, biglietti da visita, articoli di giornale, inutili soprammobili, ingressi a teatro, cartoline, scatolette, vecchi portafogli, borse consunte, maglie logore, volantini di eventi, ricevute di alberghi, medicine scadute, creme non del tutto finite, sorprese degli ovetti kinder, elettrodomestici rotti, chiavi di serrature che non esistono più, souvenir regalati, bomboniere di amici, nastrini annodati, collane rotte, doni sbagliati, bottiglie colorate, portachiavi ridicoli, pupazzi impolverati, monete fuori corso e una variopinta sovrabbondanza di eccetera.

Ho una casa accumulata e non riesco a buttare via niente che sia parte anche del più insignificante passato. E tutto fa parte di qualsiasi tipo di passato.
Non lo lascio passare, lo tengo fermo, qui, accumulato.
Il passato ha la certezza di esserci stato.
Ci vivo il presente attorno e non saprei dove mettere il futuro.

 

(però stamattina ho gettato un sacchetto di incantesimi usati)

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